venerdì 20 febbraio 2015

LETTERA APERTA ALLA FONDAZIONE "LEONARDO SCIASCIA" PER IL NEOELETTO FELICE CAVALLARO



Lettera aperta alla Fondazione "Leonardo Sciascia" per il neoeletto Felice Cavallaro, giornalista del Corriere della Sera in pensione.



Apprendo dal web le dichiarazioni programmatiche che Felice Cavallaro, nella qualità di tesoriere segretario subentrante, esprime all’indomani del suo insediamento: ne apprezzo lo slancio e auguro ogni progresso in avanti. 



Parimenti dal web, adeguandomi ai tempi, rispondo e ringrazio per il riconoscimento di versatile e “magistrale “ organizzatore culturale nei miei confronti, unitamente o alternativamente ad Angelo Cutaia, “l’ingegnere del Castelluccio”. 



Sono, come sempre, e impegni vari permettendo, disponibile a fare quello che ho sempre fatto per il mio paese, in termini di studi e contributi critici ovvero con parole, opere e libere mansioni: mettermi a disposizione disinteressatamente.

Noto preliminarmente che nessun cenno è stato fatto ai miei rilievi pubblicati sul web circa le modalità di composizione e presentazione della terna, modalità che attengono al regolamento statutario e non alle singole persone stimabilissime; poteva rappresentare l’occasione per chiarire utilmente alcuni punti dubbi visto che con sostituzioni di componenti del Consiglio si avrà sempre a che fare. 

Ma, a parte il suddetto rilievo, circa il mio coinvolgimento ipotizzato da Cavallaro, sono rammaricato nel dover rinviare ogni decisione fino a quando non verrà proposto concretamente il progetto nei modi e nelle sedi opportune e non certo, nonostante la reciproca familiarità, tramite il giornale “Malgrado tutto web”, specialmente se con esso la Fondazione non ha alcun esclusivo vincolo, non accettando, per quanto mi riguarda, per la mia dignità che non prescinde dal riconoscimento di competenze e abilità organizzative, non accettando, ribadisco, di essere denigrato, calunniato, offeso, condannato come da novelli inquisitori all’ostracismo mediatico giusto giusto nel nome di Sciascia da un giornale, da giornalisti, additati da Cavallaro come “eccellenza”, “coscienza critica”, “spinta del nuovo” e contemporaneamente, nella stessa sede, essere riconosciuto maestro di alcunché per coadiuvare l’azione di un’istituzione sciasciana. 
Che siano colpe, scrivere, sollevare obiezioni, enucleare problemi e organizzare eventi culturali a Racalmuto (non a scopo di lucro)?

Natura delle presunte colpe a parte, se ad un uomo si toglie la dignità, nulla gli resta, anche competenze e abilità si dissolvono: mi pare di poter avocare a supporto gli insegnamenti del nostro concittadino scrittore e maestro.

Mi dispiace, ringrazio, e resto in fiduciosa attesa che “financo” nella comunicazione si dia segno di discontinuità col passato per realizzare, secondo le ampie e strategiche dichiarazioni programmatiche, un’apertura a 360 gradi verso tutti. Per il bene e una lunga vita della Fondazione, va da sé. Non contro qualcuno o qualcosa, ma per l’instaurazione di un nuovo corso.


P.S.
Colgo l’occasione, nel segno del nuovo corso, stante una pregressa richiesta reiterata negli anni, di poter ottenere finalmente copia integrale dei verbali delle sedute del consiglio di amministrazione alle quali il sottoscritto ha partecipato come membro di diritto pro tempore in quanto assessore alla cultura del comune di Racalmuto. Là dovrebbero trovarsi alcuni rilievi, alcune proposte operative e considerazioni ad hoc circa le reiterate assenze che il “Consiglio ha registrato in passato” per le quali Cavallaro oggi dice di non conoscerne bene “le dinamiche”; assenze per le quali qualche consigliere, invece di rammaricarsene, ebbe a reagire accusando di “insolenza” chi aveva sollevato il problema. Grazie

                                                                             Cordialmente, Piero Carbone

Palermo, 20 febbraio di quaresima 2015




         
Racalmuto, 12 novembre 2014.
Alla mia sinistra:  Felice Cavallaro, la statua di Sciascia, Gilberto Idonea


Foto propria: ©archivioepensamenti. In caso di pubblicazione citare la fonte

4 commenti:

  1. Ringrazio "Tenace Concetto Blog" e "La Chiazza di Grutti" per la condivisione del Post.

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  2. Anche sul sito di "Chiazza di Grutti":

    http://chiazzadigrutti.weebly.com/news

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  3. E'' PASSATO DUNQUE GIA' UN MESE: TUTTA LA TUA DISPONIBILILITA, TUTTA LA MIA INDISPONIBILITA' (QUELLA DELL'INGENGERE CUTAIA NON SO COME SI SIA SVOLTA), APPRODATE MI PARE AL NULLA. PERCHE' HANNO FATTO DIMETTERE IL MERITEVOLE PROF. SALVATORE RESTIVO PER LASCIARE LE COSE COME PRIMA E PER IL DETERIORAMENTO DEL TEMPO CHE PASSA PEGGIO DI PRIMA? COLPA DEL DOTTORE FELICE CAVALLARO? NON ME LA SENTO DI DIRLO. COLPA DELLE TROMBETTE SFIATATE DI QUESTA MAGGIORANZA DELLA MAGGIORANZA CHE PARE SE NE VADA? ME LA SENTO DI AFFERMARLO. IN FIN DEI CONTI L'UNICA LORO BATTAGLIA E' STATA QUELLA DI AMPUTARE L'OBOLO DELSINDACO E DEGLI ASSESSORI. INVIDIA? PERCHE' NO? PITOCCHERIA CAMUFFATA? FORSE CHE SI'. - SAN PAOLO DICEVA CHI VIVE PER L'ALTARE DEVE VIVERE DELL'ALTARE. LORO NON VIVONO PER L'ALTARE QUINDI NIENTE SOLDI. GLI ASESSORI BENE O MALE ANCHE A LORO DIRE QUALCOSA FANNO. CHE SI DIA LORO LA GIUSTA MERCEDE. IL RESTO E' GRETTO E ACCIDIOSO MORALISMO-

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  4. E' preferibile anche in politica annunciare promesse che verranno mantenute dopo la campagna elettorale.

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