domenica 28 ottobre 2012

E IL QUADRO DI BONANNO?

1.

Nel 1989 il pittore Pippo Bonanno esponeva a Racamluto, nei locali appositamente riattati dell’Auditoriun “Santa Chiara”. A quel tempo non si disponeva di altri spazi espositivi. Dal 27 maggio al 4 giugno i racalmutesi hanno potuto ammirare i quadri del pittore palermitano dalle lontane origini racalmutesi. 

L’amministrazione comunale, sindaco Luigi Castiglione (D.C.) e assessore alla Cultura Francesco Marchese (P.C.I.), ha aderito alla proposta della mostra finanziando un piccolo catalogo in bianco e nero. Nessun’altra spesa ha dovuto sostenere l’amministrazione in quanto il Pittore è stato  ospite di amici e dei lontani parenti ritrovati. Bonanno rimase incantato dalla fontana del Raffo nei pressi della quale pranzammo in un rustico casolare di famiglia. Fu entusiasta nel perlustrare il paese alla ricerca delle origini. Cercò di ascoltare molte persone, nella speranza di risentire i suoni dialettali dell'infanzia pronunciati dai nonni materni. Strinse istintiva amicizia con l'arciprete Alfonso Puma disquisendo di agnosticismo e di pittura citando Pascal.



2.

Per suggellare il doppio evento del ritorno e della mostra a Racalmuto,  in segno di gratitudine, il Bonanno ha donato al Comune un quadro molto suggestivo da destinare al Gabinetto del Sindaco, il quadro ritraeva i volti di un giudice , di Sciascia e di un alto prelato. La donazione valeva anche da auspicio per un’erigenda pinacoteca di là da venire, da intitolare molto opportunamente al celebre pittore racalmutese Pietro D’Asaro detto Monoculus Racalmutensis.



3.

Il vistoso quadro si è potuto ammirare  per una diecina d’anni nella sede “naturale” dove cioè era stato destinato, ma nel maggio del 2007, mettendo piede in Municipio come assessore alla Cultura, mi accorsi che quel quadro non c‘era più. Chiesi. Feci ricerche. Ebbi notizie soltanto orali. Niente v’era di scritto. Si fece qualche telefonata. Partirono delle lettere ufficiali di richiesta. Ma senza alcun esito.


4.


Non so quello che hanno fatto i miei successori. Vale la pena però che quel quadro ritornasse nel luogo dove era stato destinato: se non altro per rispettare la volontà di chi ha voluto compiere quel gesto, di chi a quel tempo l’ha caldeggiato e di chi l’ha ufficializzato. 

E rinnovare così, dopo tanti anni, apprezzamento e gratitudine.
Avverrebbe che il pittore Pippo Bonanno, fattosi nel frattempo universalmente apprezzare, rivivrebbe con rinnovato sentimento di appartenenza quanto vissuto allora, un nuovo “ritorno a Racalmuto”.


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Le foto
Foto 1.  "Pippo Bonanno, Unicuique suum, 1989 - cm. 100 x 80 - Comune di Racalmuto (Agrigento)".  Foto e didascalia riportate nel catalogo Pippo Bonanno. Cinquant'anni di pittura, Provincia Regionale di Palermo, 2006.

Foto 2. "Visita al Municipio. Da sinistra: sindaco Luigi Castiglione, Pippo Bonanno, vicesindaco dr. Salvatore Sardo, prof. Salvatore Restivo." Foto e didascalia riportate nel catalogo Pippo Bonanno. Ritorno a Racalmuto, Assessorato ai Beni Culturali - Associazione pro Loco, 1989. 

Foto 3.  Pippo Bonanno, Unicuique suum, 1989 - cm. 100 x 80. Riproduzione in b/n. nel caatlogo Pippo Bonanno. Ritorno a Racalmuto, Assessorato ai Beni Culturali - Associazione pro Loco, 1989. 

Foto 4. Da sinistra: Vincenzo Milioto consigliere comunale P.S.I., sac. Alfonso Puma arciprete di Racalmuto, Enzo Sardo consigliere comunale D.C.,  posano davanti al quadro di Pippo Bonanno.

Foto 5. L'editore Stanley Barkan, di New York, e il poeta italo-americano Nat Scammacca, da me invitati, in visita a Racalmuto il 28 gennaio 1990.
Foto 6. Ignazio Navarra (28 gennaio 1990)



2 commenti:

  1. Da facebook

    Francesco Conti:
    Giusta, l'idea. Deve essere ritrovato, si tratta di un bene del comune quindi della collettività di Racalmuto.

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  2. Ma l'Anonimo è dispiaciuto per il quadro che non c'è o se la prende con chi vorrebbe che il quadro ci fosse e ritornasse al suo posto? Se è così lo dica chiaramente, sottoscrivendosi. Additare il problema comunque è già un voler risolvere il problema stesso. L'Anonimo che offende non va preso in considerazione, primo perché è anonimo, secondo perché offende invece di ragionare e suggerire modi e mezzi per risolvere il problema evidenziato. Che brutto vizio! Stop.

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